IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  Visto  che  il  consiglio  comunale  di  Rosarno (Reggio Calabria),
eletto nelle consultazioni amministrative del 9 luglio 1989, presenta
collegamenti  diretti  ed  indiretti  tra  parte  dei  componenti  il
consesso  e  la  criminalita'  organizzata,  rilevati dal prefetto di
Reggio Calabria;
  Constatato   che   tali    collegamenti    determinano    pressanti
condizionamenti  degli  amministratori  stessi  che  compromettono la
libera determinazione  dell'organo  elettivo  ed  il  buon  andamento
dell'amministrazione   comunale   di   Rosarno  nonche'  il  regolare
funzionamento dei servizi alla medesima affidati;
  Constatato,  altresi',  che  la  chiara   contiguita'   di   alcuni
amministratori   con   la   criminalita'   organizzata  arreca  grave
pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica ed  ha  determinato
lo   svilimento  delle  istituzioni  e  la  perdita  di  prestigio  e
credibilita' degli organi gestionali;
  Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave  inquinamento
e  deterioramento  dell'amministrazione comunale, si rende necessario
far luogo allo scioglimento  degli  organi  ordinari  del  comune  di
Rosarno,  per  il  ripristino  dei principi democratici e di liberta'
collettiva;
  Visto l'art. 1 del decreto-legge  31  maggio  1991,  n.  164,  come
convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221;
  Vista  la  proposta  del Ministro dell'interno, la cui relazione e'
allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella
riunione del 27 gennaio 1992;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  Il  consiglio  comunale di Rosarno (Reggio Calabria) e' sciolto per
la durata di diciotto mesi.